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Personal Branding: un marchio costruito sulla persona

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Trasformarsi in un Brand non è un processo semplice e veloce come si potrebbe pensare. Non basta un semplice logo e qualche contenuto accattivante sul proprio blog improvvisato, per rendersi credibili agli occhi di chi vorresti ti scegliesse tra tanti.
Si tratta invece di un processo piuttosto lungo e studiato, dove la strategia, ancora una volta, gioca un ruolo fondamentale.
Il primo passo per lavorare sulla propria immagine e trasformare le proprie capacità in un prodotto è capire con esattezza quello che puoi offrire. Per dirla in due parole: quali sono i tuoi punti di forza? Cosa ti rende diverso dalla concorrenza?

Il che non significa escogitare una formula che ti permetta di costruire un’immagine fasulla ma vendibile, con il fine di ottenere più visibilità. Non dimenticare mai che la tua reputazione e la tua credibilità, sono le basi di tutto. Il segreto è mettere in evidenza il valore aggiunto che puoi offrire, per il quale, ogni potenziale cliente, dovrebbe scegliere solo e soltanto te, tra i mille nomi presenti sul mercato: il tuo servizio, il tuo consiglio, la tua professionalità e il tuo mestiere.

Ad esempio: se dovessi pensare ad un colore che rappresenti il tuo Personal Brand, come lo sceglieresti? Sapresti spiegarne il motivo? Bada bene, la risposta “è il mio colore preferito” verrà punita con un viaggio di sola andata per Alpha Centauri :)
Parlavamo di strategia, ricordi? Nulla è lasciato al caso, nemmeno i dettagli.

I criteri da cui partire

Secondo la mia opinione ed esperienza nel settore della comunicazione, esistono delle regole fondamentali che bisognerebbe sempre osservare per la ricerca di una strategia efficace, legata alla nascita di un marchio (personale e non):

  • Quali sono i miei punti di forza?
  • Cosa voglio comunicare?
  • A chi mi rivolgo?
  • Quali canali posso sfruttare per questo tipo di settore?

Lavorare sulla propria immagine

Creata una solida strategia si passa alla realizzazione vera e propria del prodotto.
Le immagini di un Brand costruito sulla persona, devono parlare della persona stessa e presentarla al pubblico nel modo più semplice e credibile possibile.

L’impatto visivo e la scelta di un Influencer, da parte di un pubblico o cliente, ad esempio, è data dalla fiducia che questi riesce a trasmettere e la capacità di comunicare dei valori, come: la sua professionalità, un’innata affidabilità, la spiccata simpatia, etc…

Non ci sono alternative, fare Personal Branding significa“metterci la faccia”.

Skande_Rudy

Due volti che hanno bisogno di poche presentazioni quelli di Riccardo Scandellari e Rudy Bandiera (giornalisti, blogger affermati, scrittori, consulenti Web, imprenditori e signori indiscussi di Storytelling e Marketing strategy), impressi sulla pagina principale del loro NetPropaganda.

Due Influencer che hanno fatto del Personal Branding una vera e propria forma d’arte, riuscendo a mescolare una giusta dose di stile, ironia e professionalità, in un distillato di strategia vincente.

Massimo_Marucci

Massimo Marucci “il signore della telefonia”, agente commerciale Business Partner Vodafone e caro amico che, da qualche anno, cavalca l’onda del Personal Branding con grande mestiere e stile. In poco tempo è riuscito a diventare un importante punto di riferimento nel suo settore.

Definirei grandioso il lavoro da lui svolto sulla sua immagine personale. Un volto, una garanzia: una delle forme di comunicazione più semplici ma più incisive di sempre. Il sorriso che esprime una sottile ironia, ma, al contempo, è in grado di trasmettere quel senso di sicurezza e professionalità di cui i clienti hanno bisogno.

Alla base di tutto c’è un grande lavoro di comunicazione fatto sui canali social (Facebook principalmente), la redazione di molti articoli sul proprio blog (telefoniafacile.com), interazioni umane costanti e consigli utili per chiunque lo segua.

Cosa non fare mai

  • Perdere la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
  • Decidere di agire senza un piano.
  • Smettere di comunicare nel modo giusto, con costanza e perizia.
  • Affidarsi al “cugino tutto fare” se non si hanno le competenze per sviluppare un Concept e una Strategia.

Conclusioni

Il mondo della comunicazione si evolve a ritmo supersonico e spesso ci insegna che osare è l’unico modo per rimanere in gioco e, magari, riuscire ad approdare su qualcosa di mai visto.

Tu, ad esempio, hai mai pensato di costruire un marchio sulla tua pelle?

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